Gestione dei Rifiuti, secondo il R.E.N.T.Ri.
Registro Elettronico Nazionale sulla Tracciabilità dei Rifiuti
Il 21 dicembre 2022 con i correttivi del Dec. Lgs 116/2020 approvati dal Consiglio dei Ministri, è arrivato il RENTRi nella sua forma definitiva con le indicazioni per il suo utilizzo, a chi è rivolto, con tempi e modi.
Il Decreto recepisce le direttive europee su rifiuti (UE 2018/851), sugli imballaggi e rifiuti da imballaggio (UE 2018/852) e fa parte del Pacchetto Economia Circolare, che include anche:
- D.Lgs. 118/2020, riguardante rifiuti di pile, accumulatori e Raee;
- D.Lgs. 119/2020, sui veicoli fuori uso;
- D.Lgs. 121/2020 relativo alle discariche.
I nuovi elementi per l’uso corretto sono:
- Modelli e formati relativi al registro cronologico dei rifiuti e al formulario di identificazione di cui agli articoli 190 e 193 del decreto legislativo n. 152 del 2006.
- Modalità d’iscrizione al RENTRi, soggetti obbligati e soggetti aderenti su base volontaria.
- Meccanismo del RENTRi.
- Condivisione del RENTRi con Enti quali ISPRA e ALBO NAZIONALE gestori ambientali.
Oltre ai correttivi il nuovo RENTRi porterà delle semplificazioni per i rifiuti prodotti dalle piccole attività. Il nuovo registro, se l’iter proseguirà regolarmente, entrerà in vigore a partire nel primo trimestre 2023. I soggetti che dovranno iscriversi sono tutti quelli che sono presenti nella filiera dei rifiuti speciali e pericolosi.
Le aziende pubbliche e private che si iscriveranno hanno l’obbligo basilare della tenuta e la gestione del registro cronologico di carico e scarico e accompagnare il trasporto dei rifiuti con il FIR (formulario di identificazione rifiuti).
L’obbiettivo della riforma riconduce il RENTRi tra le priorità, oltre alla tracciabilità dei rifiuti, nell’avere dati qualificati per l’attività di vigilanza nello sviluppo del mercato secondario delle materie prime inserendosi pieno titolo nel PNRR.
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